Apparizioni

Scrive Carlo Alberto Bucci a proposito di “Ferine apparizioni”:

La terrazza è vera. Fa parte della casa di piazza Vittorio in cui Franco Cenci, nato nel 1958 a Monterotondo, dove ha ancora lo studio, è confinato per la quarantena. Tutto il resto delle Ferine apparizioni, il disegno-collage (cm 30 x 42) realizzato per “Paesaggi d’autore”, è invece frutto di un sogno. O di un incubo. Certamente della sua capacità di combinare il proprio vissuto con una dimensione ludica da realismo magico. Non è un caso se Cenci si sia laureato in storia dell’arte su Antonio Donghi, il pittore della Scuola romana che, anche nei paesaggi urbani, ha cristallizzato la natura in una realtà senza tempo. Lontana dalle disabitate vedute urbane della pittura del Novecento, così simili alla città vuota al tempo del coronavirus, la terrazza di Cenci si è popolata infatti di strane apparizioni. Tre ragazzi con felpa e cappuccio convivono con un licaone e il suo cucciolo. Una gazza se ne sta appollaiata sul davanzale. Oltre il palazzo spuntano alberi fioriti come in una stampa giapponese. Appassionato di ornitologia e di giochi legati al mondo dell’arte — basti pensare alle personali del 2019 a Casa Vuota e al Mlac della Sapienza — Cenci in realtà ha disegnato lo stesso ragazzo in tre momenti. Anche lui, come la terrazza, contempla il tempo nelle sue (3) età. Anche lui, insomma, è vero.